(Ti Lancio da Roma) Roma 31 luglio 2024 – L’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e il Ministero dell’Ambiente e dell’Energia hanno mappato l’Italia delle materie prime critiche . Sono le 76 miniere attive sul suolo nazionale, e di queste 22 sono relative a a materiali che rientrano nell’elenco delle 34 Materie Prime Critiche dell’UE. “In 20 di queste – spiegano i due enti – si estrae feldspato, minerale essenziale per l’industria ceramica e in 2 la fluorite (nei comuni di Bracciano e Silius), che ha un largo uso nell’industria dell’acciaio, dell’alluminio, del vetro, dell’elettronica e della refrigerazione”. 

Secondo ricerche pregresse e recenti, si prospetta la potenziale presenza di altre materie prime strategiche come il litio e il rame, indispensabile per il modello di sviluppo decarbonizzato, la green tech, la transizione digitale e la indipendenza da paesi terzi. I siti più interessanti sono localizzati nelle colline metallifere, nell’Appennino ligure-emiliano, nelle Alpi occidentali, Trentino, Carnia (Friuli Venezia Giulia) e in Sardegna, mentre in Calabria si potrebbe estrarre il tungsteno e la grafite e in Piemonte e sempre in Sardegna il cobalto. Nel Savonese, inoltre, è accertato il giacimento di titanio e in Puglia di bauxite. 
(MARIFRE)