(Ti Lancio da Roma) Roma 12 settembre 2022 – Quella del 2027 sarà un’ ‘estate romana astronomica’. Mancano 5 anni ma – si sa – nelle questioni che riguardano il cosmo e le sue unità di misura, il tempo è relativo. Iperbole a parte, l’evento è di primaria importanza: dal 9 a 19 agosto, la capitale ospiterà la 33esima assemblea generale dell’Unione Astronomica Internazionale (International Astronomical Union – IAU), la più grande società di astronomi professionisti al mondo. Conta 84 paesi membri e 11mila iscritti.

Un evento di questo tipo, spiega Angelo Antonelli, direttore Osservatorio Astronomico di Roma INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica), “ha come scopo la valorizzazione della cultura astronomica, che in Italia è particolarmente importante, e coinvolgerà cittadini e turisti. Oltre al programma scientifico sostenuto dai nostri partner istituzionali, avremo cura di coinvolgere anche l’industria del settore tecnologico e spaziale e di strumentazioni a terra, quindi grandi aziende del gruppo Leonardo ma anche le piccole e medie imprese.
La scelta di Roma, che ha sconfitto competitor importanti come Montreal e Tel Aviv, è stata proclamata a Busan, in Corea del Sud, durante l’ultimo meeting della IAU. Fondamentali, nel supporto ad Angelo Antonelli, che era lì presente, i partner della proposta. Il Bid Commitee, oltre che da INAF, è formato da Symposia srl, Convention Bureau Italia e Convention Bureau di Roma e Lazio. La candidatura di Roma è stata sostenuta da Comune di Roma e Regione Lazio, oltre che delle istituzioni scientifiche della capitale quali la Specola Vaticana, l’Accademia dei Lincei, le tre università romane, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e la Società Astronomica Italiana.

La capitale aveva già ospitato il congresso IAU nel 1922, prima edizione, e nel 1952.
Cosa succederà nel 2027? “Il congresso – spiega Antonelli – dura due settimane. Si discutono i grandi temi dell’astronomia; è, insomma, il tipo di evento in cui, come è accaduto in passato, si decide se Plutone è o non è un pianeta. Fra 5 anni, gli argomenti non mancheranno, perché nel frattempo entreranno in funzione nuovi strumenti, telescopi, e avremo una mole di dati mai vista”.
Per i profani, per studenti o curiosi, per incentivare la formazione nelle aree STEM (science, technology, engineering and mathematics) la complessa organizzazione preparerà un calendario di eventi a latere. “Conferenze di questo tipo hanno un grande impatto sulla nazione ospitante – assicura il direttore dell’Osservatorio di Roma – gli astronomi si mettono al servizio della diffusione del sapere. Come organizzatori non siamo solo ospitanti, ma scegliamo le attività e ci preoccupiamo di fornire un adeguato scenario”.
Nel frattempo, sulla cima della collina di Monte Mario – su cui passa anche lo storico Meridiano di Roma – riaprirà il Museo Astronomico e Copernicano dell’Osservatorio Astronomico di Roma. L’osservatorio di Monte Porzio Catone, a pochi chilometri dalla città, aumenterà la sua offerta di eventi. “Abbiamo un nuovo teatro olografico per mostrare oggetti in 3D, animato da speaker con cui interagire. Il nostro impegno, nei confronti dei cittadini e di chi ci supporta, fra cui Comune e Regione, è offrire proposte stimolanti, all’altezza della tradizione astronomica italiana e, non da ultimo, presentare le novità che vengono dalle industrie più innovative”.
(MARIFRE)
Leave a Reply