(Ti Lancio dal Piemonte) Torino 2 settembre 2022 – Le aspettative, prima di tutto: “Che il 3 settembre il lancio abbia buon esito e si dia inizio al viaggio verso la Luna. Siamo gli unici europei a bordo della missione Artemis”. L’auspicio di David Avino (in foto), founder e Ceo di Argotec è particolarmente sentito, dopo il lancio interrotto del 29 agosto scorso.
Parliamo della missione Artemis, appunto, il programma della NASA per riportare gli umani sulla Luna entro la fine di questo decennio. All’iniziativa statunitense partecipa anche l’Europa con un unico ma fondamentale strumento: ArgoMoon, microsatellite progettato e costruito dall’azienda torinese per una missione scientifica. Sarà uno dei 10 satelliti (7 made in USA e 2 giapponesi) a essere lanciato a bordo del razzo SLS (Space Launch System). Obiettivo: scattare fotografie del secondo stadio del lanciatore e validare tecnologia in orbita, che potrà portare a nuovi e ulteriori orizzonti per l’esplorazione spaziale.
“ArgoMoon è stato prodotto con gli investimenti dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) – spiega Avino – sulla base di accordi con la NASA e dopo aver superato diverse selezioni, compresa quella dell’Agenzia Spaziale Europea. Nasce da un lavoro che per circa 3 anni ha impegnato full time 25 dei nostri ingegneri”.
Il microsat italiano arriva dall’esperienza e dalle competenze ultraspecialistiche dell’azienda, fondata a Torino nel 2008 per sviluppare soluzioni ingegneristiche per lo spazio e per supportare la presenza dell’uomo fuori dall’orbita terrestre.
Ma cosa succederà al satellite quando SLS, il vettore più grande e potente mai costruito, lascerà lo spazioporto Kennedy in Florida? “Dopo 3 ore e 57 minuti ArgoMoon sarà rilasciato nello spazio. Il nostro team delle operazioni, qui a Torino, sarà presente al centro di controllo 24 ore su 24, naturalmente in collaborazione con NASA. Per 3 mesi seguiremo ininterrottamente il lavoro del microsatellite che effettuerà 5 avvicinamenti alla Luna; il primo già dopo 5 giorni dal lancio”.
Le immagini registrate e analizzate saranno presto diffuse anche al pubblico.
La missione Artemis si concluderà, in questa prima fase, dopo 37 giorni ma lo strumento di Argotec può restare attivo per 5 anni. Un record per satelliti di questo tipo.
Per l’azienda aerospaziale è iniziato già da tempo un piano di crescita che Avino definisce importante: “Siamo in espansione, sia come organico – attualmente stiamo per arrivare a 90 persone – sia nel rafforzamento delle sedi, come quella in Maryland (USA)”. Nel capoluogo piemontese, inoltre, sta per aprire una nuova sede di 7500 metri quadrati.
Intanto, appassionati e curiosi, oltre alla stampa e alla comunità scientifica di tutto il pianeta, restano in attesa del lancio per “tornare sulla Luna per restarci” come ha affermato l’astronauta americano Charles Duke, comandante di una delle storiche missioni Apollo. Il progetto è epocale e l’orgoglio della rappresentanza italiana (ed europea) giustificato.
In Argotec, tuttavia, si continua a lavorare su programmi incalzanti. “Questo è uno dei nostri progetti, non è IL progetto. Dal punto di vista scientifico ha molta importanza LICIACube“. Si tratta del microsatellite lanciato poco meno di un anno fa; a fine settembre documenterà l’impatto di un veicolo (sempre NASA) con un asteroide al fine di deviarne la traiettoria. Sarà un test per salvaguardarci, in futuro, da collisioni che potrebbero essere devastanti, sebbene ora non vi sia alcun pericolo. E non è tutto. “Stiamo lavorando – aggiunge David Avino – a 4 nuovi satelliti su 4 progetti scientifici diversi. Siamo al lavoro su programmi di osservazione della Terra e di comunicazioni lunari, come la costellazione di 24 satelliti del progetto Andromeda”. (MARIFRE)
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