(Ti Lancio da Roma) Roma 4 novembre 2025 – Le coste italiane si trovano di fronte a una minaccia senza precedenti, direttamente collegata agli effetti del cambiamento climatico. Le nuove e allarmanti proiezioni diffuse dalla Società Geografica Italiana (SGI) indicano un futuro in cui vaste porzioni del litorale potrebbero essere inghiottite dal mare.
Il dato più imminente è destinato a ridisegnare la geografia costiera già nel medio periodo: entro il 2050, ben il 20% delle spiagge italiane rischia di finire sommerso. Un fenomeno che non riguarda solo la perdita di aree balneari, ma che minaccia l’ecosistema, le infrastrutture e l’economia turistica di intere regioni.
Se l’allarme per il 2050 è immediato, le proiezioni a lungo termine dipingono un quadro ancora più drammatico. Secondo la SGI, mantenendo l’attuale traiettoria di innalzamento del livello del mare e di erosione costiera, entro il 2100 la percentuale di spiagge sommerse in Italia potrebbe salire al 40%. Questa accelerazione è dovuta alla combinazione di due fattori principali: innalzamento del livello del mare, causato dallo scioglimento dei ghiacciai e dalla dilatazione termica dell’acqua oceanica. Erosione Costiera, aggravata dall’antropizzazione, dalla cementificazione e dalla riduzione dell’apporto sedimentario da parte dei fiumi. Le aree costiere pianeggianti e le lagune, come quelle dell’Alto Adriatico, della Toscana e della pianura campana, sono tra le più vulnerabili a questi fenomeni.
I dati della società geografica italiana rappresentano un chiaro monito per le istituzioni e la politica, sottolineando l’urgenza di passare da misure di contenimento a strategie di adattamento e mitigazione ambiziose. L’inversione di tendenza richiede un piano d’azione che comprenda la difesa della costiera sostenibile, interventi di ingegneria naturalistica e ripristino degli ecosistemi dunali.
Importante rivedere l’urbanizzazione costiera e limitare la cementificazione nelle aree a rischio.
La salvaguardia del litorale italiano, cruciale per l’identità e l’economia del Paese, non può più essere rimandata.
(Dispaccio di Ti Lancio della redazione di Trieste)


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