Cookie Policy CINA: EUROLLS, RAILZ, IN VISITA NELLA FILIALE CINESE: 'NOSTRA FABBRICA CONTA 13 LAVORATORI CINESI. LAVORIAMO A SHANGHAI SU MATERIE PRIME INNOVATIVE PER I NOSTRI PRODOTTI' - Tilancio

CINA: EUROLLS, RAILZ, IN VISITA NELLA FILIALE CINESE: ‘NOSTRA FABBRICA CONTA 13 LAVORATORI CINESI. LAVORIAMO A SHANGHAI SU MATERIE PRIME INNOVATIVE PER I NOSTRI PRODOTTI’

CINA: EUROLLS, RAILZ, IN VISITA NELLA FILIALE CINESE: ‘NOSTRA FABBRICA CONTA 13 LAVORATORI CINESI. LAVORIAMO A SHANGHAI SU MATERIE PRIME INNOVATIVE PER I NOSTRI PRODOTTI’

(Ti Lancio dalla Cina) Shanghai 20 novembre 2023Eurolls punta ad espandere anche la sua sussidiaria cinese. L’azienda metalmeccanica di Attimis (Udine) ha dichiarato un piano di espansione e rafforzamento dell’intero gruppo nel mondo. Attualmente Eurolls Cina, con sede nella periferia di Shanghai, conta 13 persone, in più, la sua prima linea: Francesco Onofrio. Un manager italiano che vive in Cina da oltre 20 anni, e che è a capo della filiale produttiva mandarina. A Shanghai, Eurolls, produce, come del resto, in tutti i suoi stabilimenti nel mondo (Brasile e Messico). 

‘Le linee imposte dalla presidenza della società sono chiare – spiega Onofrio – dobbiamo crescere. A Shanghai seguiamo tutta la produzione per l’Oriente. La Cina è un mercato estremamente competitivo, ma è qui, come del resto negli Stati Uniti, che si risolvono i destini economici mondiali. Non si può non pensare di puntare alla crescita ed alla espansione anche cinese. In pochi anni, la città di Shanghai ha fatto passi da gigante nella sua crescita. La città è irriconoscibile. Così pure le province cinesi, fino a non molto tempo fa, erano poco sviluppate, ora invece, e da dopo la pandemia, il Paese si è allineato, in modo straordinario’.

Eurolls è nota anche in Cina per i suoi rulli. Utilissimi, anche e dove, le infrastrutture viarie, dei trasporti, ed in genere, sono in sviluppo, come nel Paese di Mezzo, come viene chiamato in Oriente. ‘Stiamo studiando proprio in Cina l’utilizzo di materiali super innovativi, come il titanio, alto carbonio e gli acciai inossidabili ad alto contenuto di cromo’ afferma Renato Railz, presidente di Eurolls, che ha voluto incontrare Onofrio, a Shanghai, in un road show, di questi ultimi mesi dell’anno, in tutte le stazioni produttive, nel mondo.

‘E’ da prima della pandemia che non tornavo in Cina – spiega Railz – ho trovato una Shanghai completamente nuova, avanzata. E’ con questo Paese che anche l’Italia, ma il pianeta intero, dovrà fare i conti, nel prossimo futuro per uno sviluppo globale. Anche solo per il numero della popolazione che qui vi abita. E’ con realtà come questa che dovremo, in modo sempre maggiore e profondo, confrontarci, per un altro cambiamento a cui stiamo andando incontro. Potrei definirla una globalizzazione ancora più spinta, in cui, tutti veniamo coinvolti nelle disamine economiche, nella nostra quotidianità. Come già sta avvenendo. E’ infatti, la corsa al potere economico ed egemonico, sempre più agguerriti, che hanno portato a scatenare le guerre che divampano in territori flagellati, e di cui le tv e i media cinesi, parlano molto di più, dei nostri italiani. Saranno tempi difficili, anche per il business, l’Italia deve spingere sull’acceleratore per lo sviluppo delle infrastrutture di ogni genere: da quelle viarie, passando per quelle digitali, fino ad arrivare, capillarmente a rendere i servizi efficienti, anche quelli di sostegno alle aziende. Non ci possiamo pemettere di venire schiacciati dalla tracotanza economica delle due potenze mondiali: Cina e Usa’. 

Sono 45.000 i km di rete ferroviaria ad altissima velocità quelli presenti in Cina. Una popolazione, allineata e coperta, di 1,5 miliardi di abitanti, per un Pil che cresce. Una vera e propria potenza economica, al pari degli Stati Uniti. Shangai: 25 milioni di abitanti, una metropoli quasi completamente digitalizzata. Tutti i servizi, ma proprio tutti, sono in rete. Le applicazioni per gli smart phone, per vivere, ed anche soggiornare, a Shanghai, sono numerosissime. C’è Alipay (del colosso Alibaba) per pagare praticamente tutto, dalla cena al ristorante, al pacchetto di sigarette. Pullulano le app per muoversi in città. Uber è praticamente l’anziana app occidentale, sostituita in Cina da una miriade di applicazioni a cui agganciare i dati della propria carta di credito, per andare da lì a là, per prenotare treni, aerei. Senza il telefono non c’è più possibilità di accedere a qualunque genere di servizio. E le app sono, ovviamente, di fattura cinese. Gli introiti devono rimanere nel Paese. Una attenta e minuziosa politica economica conservativa, ed a dir poco nazionalista, per non dire di regime, mantiene la Cina un Paese di cui avere bisogno. La vicenda dei semiconduttori e delle materie prime provenienti dal Sol Levante che, dopo la pandemia, scarseggiano o se ne è sentita la penuria,  è solo la punta di un iceberg. La Cina fa sul serio. Vuole essere la prima potenza al mondo. E con le buone o le cattive – anche per il suo popolo – ci sta riuscendo. La cultura di base della popolazione, soprattutto maschile, è molto bassa. La maggior parte di loro non sa la lingua inglese, ma eseguono in modo maniacale, i compiti che gli sono stati dati. In modo a dir poco certosino. Veri esecutori. La donne hanno raggiunto, studiando e per emanciparsi – nella fascia di età dai 30 ai 50 anni – un grado di istruzione e preparazione elevato. Shanghai è tappezzata di telecamere, ovunque. Niente passa inosservato. Il controllo, anzi l’iper controllo vige. Una storia di millenni, per una popolo che ha origini contadine, mite di carattere, quindi, adatto ad essere guidato. Una vera e propria fortezza sono appunto le infrastrutture digitali, marittime, viarie, dei trasporti. Il meglio della tecnologia è applicato, ed i risultati, nella produttività per il Pil si vedono. La popolazione anziana – oltre i 60 anni – sta crescendo sempre di più, oggi raggiunge il 20 per cento in tutta la CinaI parchi di Shanghai sono colmi di anziani che, a tutte le ore del giorno, vanno a passeggiare, ballare insieme, giocare a carte o a chiacchierare. Shanghai si presenta pulitissima. Ogni notte le strade vengono disinfettate. Il Covid? La popolazione si è sentita tutelata e protetta in periodo di pandemia. Ogni dieci giorni, le persone ricevevano a casa, gratuitamente, gli alimenti, in periodo di lock down. Si sentono al sicuro: al prezzo, carissimo, della libertà. Il digitale  ha consentito la globalizzazione, con tutti i suoi aspetti positivi, anche da un punto di vista del mercato, quindi economico. La posta in gioco è però un isolamento personale e globale, un paradosso, fortissimo. Si è in mezzo a tanti, nel mondo, ma isolati da un telefono con le sue varie applicazioni. Sempre più potere economico, ma una popolazione asservita al raggiungimento di fini quasi al limite del disumano. Non sono da meno gli Stati Uniti. Forse però, Oltreoceano, vige ancora la unica per loro vera forza: i fiumi di denaro, più che del potere sul prossimo. Sicuramente, tutti noi paghiamo, con le guerre in atto, esacerbazioni di questa situazione internazionale, al limite della follia.

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