(Ti Lancio dal Friuli Venezia Giulia) Udine 29 luglio 2024 – Ferruccio Meroi (nella foto), presidente della tecnologica friulana Alfa Sistemi, scandisce i nuovi paradigmi imposti dalla applicazione delle intelligenze artificiali. Concetti fondamentali sopratutto per una azienda che si occupa di digitalizzazione e tecnologia. Alla luce di numeri aziendali di tutto rispetto, che fanno del Gruppo Alfa Sistemi, uno dei player italiani meglio conosciuti, per l’ottimizzazione della produzione aziendale con l’applicazione delle tecnologie digitali, sopratutto nel campo della metalmeccanica e della sanità.
Alfa Sistemi ha quasi 30 anni di vita e approva un fatturato di gruppo a fine 2023 da 15 milioni di euro, con 170 collaboratori.«In un epoca in cui nel mondo del lavoro avanza l’applicazione dell’intelligenza artificiale, in cui si è chiamati a interfacciarsi con le dimensioni di un’economia e una produzione 5.0, deve restare chiaro un concetto imprescindibile: la persona è e resta al centro di ogni processo e la finalità di ogni attività imprenditoriale deve costitutivamente contemplare il benessere dei propri collaboratori e un valore aggiunto per il territorio in cui è insediato, pena la perdita di competitività», premette il presidente Meroi. L’azienda ha il suo storico quartier generale a Udine, oltre che filiali a: Buttrio (Udine), e Milano, Roma, Pordenone e Bangkok in Thailandia, è pienamente proiettata nei sistemi di intelligenza artificiale che oggi sono all’attenzione dei più ma che per le aziende hitech rappresentano una tecnologia nota da tempo. Ed è con questo know how che Ferruccio Meroi argomenta sull’essenza dell’AI e sul suo stesso appellativo: «Approcciando questa tecnologia, dobbiamo avere la consapevolezza che tra l’intelligenza umana e quella degli algoritmi e delle macchine vi è una differenza abissale. Così profonda che lo stesso termine “intelligenza” applicato ad “artificiale” lo considero improprio. L’intelligenza è, infatti, proprietà esclusiva degli esseri viventi. E l’AI è uno strumento al servizio dell’uomo». Il fondatore di Alfa Sistemi, invitando Federico Faggin, noto inventore e fisico italo-americano a venire in Friuli, aggiunge che «l’intelligenza è connessa alla coscienza, all’identità, all’etica, alla capacità di dubitare: tutte dimensioni assolutamente umane. Le decisioni – rivendica Meroi – sono appannaggio dell’intelligenza umana, non delle macchine pur potentemente arricchite di conoscenze con algoritmi sofisticati. È l’essere umano che decide in base a conoscenze, sentimenti, consapevolezza e leggi morali». Da esperto di tecnologia, insiste sul fatto che essa «consente di migliorare la qualità della vita; è uno strumento, non un’alternativa all’intelligenza umana». E, per essere ancor più incisivo nel suo argomentare, ricorda il fatto realmente accaduto durante la Guerra Fredda: «La tecnologia della base militare sovietica adibita al controllo dei missili nemici, diede un allarme per un presunto attacco missilistico verso l’Unione Sovietica. Il tenente colonnello Stanislav Petrov, alla guida della sala di controllo, dubito dell’informazione ricevuta dalla macchina ed evitò lo scoppio di un conflitto nucleare mondiale. La capacità di giudizio è e deve rimanere in capo all’uomo». Da queste evidenze, conclude Meroi, ne consegue che «l’impresa deve perseguire la sua mission, che è di fare profitto, ma non può prescindere dal portare benessere ai propri collaboratori, clienti ed infine al territorio in cui l’azienda opera».
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