(Ti Lancio dalla Lombardia) Milano 25  maggio 2023 – Sono 50 nomi e hanno raccolto complessivamente 27,2 miliardi di dollari di finanziamento: si compone così la lista ‘AI 50’ di Forbes, dedicata alle top company più promettenti nel campo dell’intelligenza artificiale. 

Il fenomeno delle AI generative continua a evolversi e a far nascere start up, ma anche a consolidare i successi di aziende storiche. In testa alla classifica di ranking c’è infatti proprio OpenAI, fondazione che ha creato ChatGpt e il suo finanziamento di oltre 10 miliardi da parte di Microsoft solo nell’ultimo anno. 

I settori considerati nella lista sono diversi e riguardano anche la cyberdifesa, la ricerca medica, la sicurezza IT, l’automazione industriale e nei trasporti, le applicazioni in agricoltura e logistica, i modelli di sviluppo della voce, del linguaggio, delle immagini, foto e video. 

Per arrivare alle top 50, Forbes ha valutato circa 800 candidature, provenienti da tutto il mondo. Gli USA hanno i migliori piazzamenti, ma si scommette anche sulle performance delle israeliana ImaginAI e Trigo che si occupano, rispettivamente, di editing di foto e di retail digitale, dell’inglese PolyAI con i suoi chatbot vocali, della giapponese RevComm per l’analisi vocale. Databricks, con sede in California, si distingue per numero di impiegati: oltre 5mila. 

Sul piano della diversity nessuna fondamentale novità: sono solo 12 le aziende che hanno fondatrici o co-fondatrici donne, e solo 5 le CEO, mentre le imprese create da persone di origine afroamericana e latino-americana si fermano, rispettivamente, a 5 e a 8.
(MARIFRE)