(Ti Lancio dalla Liguria) Genova 28 maggio 2024 – Il pesto, condimento base per gli antichi piatti della cucina italiana, sta conquistando come un nuovo prodotto i mercati esteri. Gli ultimi dati statistici vedono un giro di affari di ben 330 milioni con un aumento del 14% rispetto al 2022 e 26 milioni di chilogrammi prodotti dalla principali ditte italiane. Il più amato è venduto è sicuramente il Pesto alla Genovese che secondo i dati Nielsen ha aumentato del 5,5% le vendite rispetto al 2022 nonostante l’incremento del prezzo medio del 8%.
In dieci anni Biffi ha raddoppiato il fatturato arrivando a 150 milioni di euro nel 2023 e gran parte di questo incremento è ascritto alla linea dei sughi freschi che oltre a quello alla Genovese è disponibile in altri gusti. Per Polli, altra azienda produttrice, il pesto genera il 90% degli oltre 144 milioni di euro che vengono realizzati con l’export. La Barilla ha il 29% della quota di mercato. Nello stabilimento di Pedrignano, il pastificio più grande del mondo produce tutto il suo pesto, realizzato con basilico da agricoltura sostenibile tracciato con la blockchain ed è venduto per l’80% all’estero. Le nuove frontiere del pesto sono anche quelle di essere prodotto in nuovi gusti con varianti a base vegetale e l’aggiunta di olive, pistacchi, tartufo, peperoni pomodori secchi e altri alimenti. Nel caso dell’estero per gli americani va a ruba il pesto al tartufo, mentre gli inglesi preferiscono quello che ha una base d’aglio e i tedeschi invece amano la rucola. Tutto questo è stato possibile da quanto il mondo dell’Horeca sta utilizzando vari tipi di pesto per farcire e condire diversi piatti dalla pasta fino alle pizze.
(PARU)
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