(Ti Lancio dalla Lombardia) Milano 7 dicembre 2023 – Il professor avvocato Francesco Rotondi, name partner di LabLaw, è recentemente intervenuto al seminario web tenutosi in concomitanza del 40°anniversario del settimanale “Diritto & Pratica del Lavoro”, rivista edita da IPSOA della quale il giuslavorista è componente del Comitato Scientifico.
“Diritto & Pratica del Lavoro” tratta di argomenti amministrativi, di gestione del personale, delle relazioni industriali e di consulenza del lavoro. Il webinar, dedicato alla “Parità di genere sul lavoro”, organizzato con Wolters Kluwer Italia, ha colto il profondo contributo del giuslavorista Rotondi, Membro Esperto CNEL, Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, sul tema della “Retribuzione e contrattazione collettiva di genere” già nell’esordio dell’intervento: “Il lavoro e tutto ciò che è afferente al lavoro, al diritto del lavoro, al mercato del lavoro, al sistema lavoro, è sociale. Noi stiamo trattando di un tema che è fondante la nostra Repubblica (è l’Articolo 1 della nostra Costituzione)”. Ricordando che l’Italia è fra i Paesi con il più elevato tasso di disoccupazione femminile, l’avvocato Rotondi ha commentato: “il vero problema noi lo abbiamo a monte: siamo tra i paesi con il più elevato tasso di disoccupazione femminile. Il problema del sentimento sociale rispetto al problema che ci viene posto (-la parità di genere sul lavoro-) è molto più grande. Questa disoccupazione femminile ha un fondamento nel DNA della società che non si può correggere solamente con la trasparenza retributiva, perché nasce da una considerazione più ampia del lavoro, da una considerazione del ruolo della donna nella Società”. Rotondi si è concentrato anche sull’origine della “discriminazione”, espressione, a suo avviso, di un sentimento sociale radicato rispetto alle donne e al lavoro e sul tema della violenza: “La mera norma non risolve il problema – ha spiegato il giuslavorista – e, ahimè, questo lo riscontriamo tutti i giorni coi femminicidi. Il fatto che possano essere puniti con l’ergastolo non costituisce forma di deterrenza alcuna se non c’è anche condivisione dal punto di vista etico e culturale rispetto al ruolo femminile nella società e alla violenza sulle donne”.
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