(Ti Lancio dal Friuli Venezia Giulia) Codroipo (UD) 31 luglio 2024 – Friuli Venezia Giulia e Ai: un binomio che funziona, tanto da rendere la regione vivace e competitiva al pari di alcune aree tra le più intraprendenti d’Europa, come la Germania e i Paesi Baschi.
La lettura è quella di Alessandro Liani, ceo di Video Systems di Codroipo, l’azienda con esperienza trentennale in sistemi di visione, interlocutrice dei maggiori brand regionali e con un importante mercato all’estero.
«Tutti i nostri interlocutori hanno integrato o stanno integrando i loro processi aziendali con l’intelligenza artificiale – spiega – e, trattandosi di una tecnologia con applicazioni orizzontali, essa è pervasiva a tutti i settori. Ciò che noto – continua – è che vi è attivismo nelle aziende di tutte le dimensioni, non solo tra le più grandi, ma anche tra il sistema artigianale, per esempio, grazie alle azioni di sensibilizzazione e informazione che sono in atto». Tra i motori che rendono il sistema imprenditoriale del Friuli Venezia Giulia attento alla trasformazione tecnologica in atto, Liani individua l’azione sinergica che diversi soggetti stanno compiendo a favore della diffusione dell’Ai: «Regione, Ditedi, Area Science Park, IP4FVG, Lef, Consorzi industriali, associazioni di categoria hanno da tempo messo in atto leve per continuare a rendere competitivo il nostro tessuto economico. Inoltre – considera l’imprenditore – è molto importante il ruolo che stanno svolgendo le Università di Udine e di Trieste, dove ci sono nomi importanti sulla scena internazionale che stanno lavorando attorno alla AI». Insomma, «la regione sta mobilitando idee, intelligenze, energie e risorse per tutto quello che le è possibile».
E ad essere interessati sono tutti i comparti, «anche quello dell’agricoltura – sottolinea Liani – che sta guardando con molto interesse all’applicazione dell’Ai nel proprio settore, molto di più di quanto abbia fatto in passato con altre tecnologie».
Quanto ai profili professionali necessari per lavorare con l’Ai in azienda, Liani osserva che «in realtà spesso le competenze necessarie potrebbero essere meno specialistiche di quelle che si richiedevano per affrontare innovazioni introdotte in anni precedenti».
Proiettato da tempo nel mondo dell’intelligenza artificiale nell’ambito dei sistemi di visione, Liani è già alle prese con un’Ai che si potrebbe definire di seconda generazione, tanto è rapida l’evoluzione che subisce questa tecnologia già di per sé avveniristica, «Le nuove frontiere riguardano lo sviluppo di sistemi per i quali si riducono i tempi di apprendimento e la mole di informazioni necessarie per apprendere», spiega. E a proposito delle sorgenti informative che alimentano l’Ai, «si sta studiando lapossibilità di generare dati sintetici – non attinti cioè dalla realtà concreta – che rendano ugualmente capace il sistema di addestrare la rete, ad esso connessa, a riconoscere, per esempio, gli errori di una determinata produzione», conclude l’imprenditore hi-tech.
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