(TILANCIO) ROMA, 29 MAR 2022 – È stata approvata alla Camera una mozione che impegna il governo in iniziative a sostegno del settore moda. Si uniscono le forze, dunque, per una ripresa del tessile e dell’abbigliamento secondo tre direttrici: sviluppo della filiera, incentivi alla transizione ecologica e supporto ai giovani.
Il Parlamento ha così appoggiato le proposte di un gruppo trasversale di deputati, con prima firmataria Benedetta Fiorini (Lega). “L’Italia – si legge nel testo discusso oggi – è il primo Paese dell’Unione europea per occupazione nei settori del tessile, abbigliamento e pelletteria”; le aziende, i lavoratori, gli investitori e i creativi hanno certamente atteso per troppo tempo l’impegno della politica per il rilancio post-pandemia e con la crisi energetica (e un conflitto) in atto.
Secondo la deputata Fiorini, che è anche segretaria della commissione Attività produttive, gli obiettivi individuati dalla mozione sono necessari e urgenti per la ripresa: “Non possiamo permetterci di disperdere uno degli asset più importanti del nostro Paese, che va tutelato in termini di identità nazionale, made in Italy, export, capacità di innovazione, creatività, sostenibilità e ricerca”.
Partiamo dalla filiera industriale: nel 2019 il tessile e l’abbigliamento hanno fatturato 98 miliardi di euro; di questi, prima della pandemia, 68 miliardi erano generati dall’export. I dati di Confindustria Moda raccontano la realtà anche oltre i grandi marchi (nei quali sono impegnati 500.000 addetti): nel nostro Paese sono infatti oltre 252.000 le persone occupate nelle micro e piccole imprese, localizzate in particolare in sei regioni che fanno da traino (Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, Piemonte, Marche e Toscana). Sono le stesse realtà, spesso totalmente artigianali, che da anni innovano per un futuro sostenibile orientato al risparmio dei consumi idrici e dell’energia non rinnovabile, alla diminuzione delle emissioni di CO2 e dei rifiuti.
Forme di supporto economico sono adesso necessarie. Benedetta Fiorini ha spiegato che dagli incontri del Tavolo della moda presso il Ministero dello sviluppo economico è emersa l’esigenza di partire da “un utilizzo strategico dei fondi del Pnrr e un piano straordinario di supporto alle imprese, sia per le Pmi sia per i grandi marchi, integrato alla politica commerciale delle nostre città”.

In quest’ottica, e con riguardo anche al settore delle manifestazioni fieristiche, sono state richieste al governo misure per abbattere i costi energetici con una defiscalizzazione e un piano di riduzione degli oneri in bolletta. Sul piano tecnologico, inoltre, l’impegno dei marchi è quello di coniugare innovazioni rivoluzionarie – come intelligenza artificiale, biotecnologia e digitalizzazione – con i valori etico-ambientali.
La mozione è indirizzata a una transizione verso l’economia circolare, premiando (anche economicamente) i processi e i prodotti sostenibili. Nel contesto attuale, con gli strascichi della crisi sanitaria e l’incertezza di quella energetica legata agli eventi di guerra, l’obiettivo è quello di non disperdere il patrimonio culturale e produttivo della moda e non vanificare i sacrifici dei suoi lavoratori e imprenditori. (TILANCIO)
(MARIFRE)
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