(Ti Lancio dalla Toscana) Firenze 6 dicembre 2023 – Per puntare al futuro le “Donne del vino” utilizzano la propria identità territoriale e il potere della storia. Recentemente si è svolta a Firenze la manifestazione per i 35 anni dell’Associazione Nazionale delle Donne del Vino e durante l’evento sono stati presentati i risultati di una ricerca che ha coinvolto 230 socie tra produttrici, ristoratrici, commercianti, consulenti e sommelier.
I dati che sono emersi sono stati sorprendenti ed è emerso la volontà di conservare l’identità e la cultura locale per usarla nello storytelling delle bottiglie, ben il 94% usa la storia locale per contestualizzare i propri vini e come se non bastasse il 96.9% ritiene che sia necessario restaurare le costruzioni antiche piuttosto che costruirne delle nuove. Basta citare il dato che il 44,7% delle donne che hanno un’impresa nel mondo del vino ha ripristinato edifici preesistenti e per farlo ha usato soprattutto (56,1%) imprese del posto.
L’indagine ‘Donne vino e salvaguardia dell’identità culturale dei territori del vino’ è stata realizzata da Marta Galli, direttore dell’Osservatorio sustainable wine business and enogastronomic tourism, e fra gli altri risultati che emergono vi è che il 49% delle donne del vino ha un’opera d’arte in azienda, che la maggior parte (il 96,9%) usa vitigni autoctoni e oltre la metà punta proprio su quelli per raccontarsi. Altrettanto plebiscitario, pari al 94,5% l’utilizzo di alimenti e ricette locali in abbinamento alle varie tipologie di vino prodotto.
(PARU)
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