Il ‘Made in Sicily’ fa tendenza. Lo hanno capito sin da subito, un pò precursori, i noti ‘Dolce&Gabbana’. Nel mondo del fare alzare l’asticella significa distinzione: saltare più in alto degli altri è il fine dei creativi. Con il motto “al rogo l’omologazione” la palermitana Nunzia Ogliormino ha edificato un marchio che svetta per originalità ed è sostenuto da quel “rispettando l’ambiente”, peculiarità irrinunciabile in tempi di anti spreco e di eco sostenibilità.“Siria eco design” è l’insegna di questa attività in via Dante 34 a Palermo (volendo su Facebook c’è un’ampia vetrina con prezzi e indicazioni) che fornisce oggetti unici senza svenarsi, tutt’altro.

Nunzia, come spesso accade con le svolte non previste di una vita, s’inventa un arredamento fatto in casa per i diciott’anni della figlia Anna, che attualmente segue l’attività, e da quel guizzo s’innesca la metamorfosi di materiali altrimenti destinati ai cassonetti. «Uso composti di ogni tipo —spiega Nunzia — come la plastica, che oserei definire la regina, pigne, bacche, fibre di piante, bucce d’arancia, ovviamente PVC, carta, cartone, bottoni, tappi, matite rotte, insomma esalto la spazzatura e la trasformo in arte». E da tutto questo groviglio d’insieme si formano collane, orecchini, bracciali, borse lampadari, spille in Plapet (il Pla è polimero biodegradabile ottenuto dall’amido di mais e il Pet è la plastica usata per uso alimentare) persino tavolini da caffè. «Abbiamo pensato di rivestirli con l’antica tecnica della cartapesta giapponese, che consiste nel formare vari strati in modo da trasformarli in un mosaico naturale. Un insolito connubio che lega resistenza e leggerezza».E come diceva Paul Klee, “L’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è”.
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