
LED Luks, azienda con sede a Nova Gorica in Slovenia e radici friulane, è specializzata nella produzione di apparecchi per illuminazione a Led commerciali, architettonici e industriali. Con circa 40 dipendenti, ha raggiunto i 3,5 milioni di fatturato nel 2019 e un mercato che si rivolge prevalentemente al Nordeuropa. Il Ceo Dino Feragotto parla di un’azienda in crescita rispetto all’anno scorso: in ordini e fatturato. Lavorando con una ventina di Paesi, la diversificazione delle vendite è un plus che potrebbe fare raggiungere all’azienda i 5 milioni di fatturato nel 2020. Come sta affrontando in azienda questo difficile momento? L’azienda non è mai stata chiusa. Abbiamo fronteggiato l’emergenza a gennaio, incrementando le scorte per potere fare fronte alle consegne ed eventuali nuovi ordini e siamo intervenuti da subito applicando le norme imposte dalla legge slovena e garantendo la presenza settimanale del medico del lavoro. I problemi saranno visibili nel 4^ trimestre. Per ora, molti lavori sono in fase di completamente. Servirà vedere quanti nuovi ordini ci saranno. Come vede l’economia italiana nel dopo pandemia? L’Italia aveva già molti problemi prima del Coronavirus: non è stato altro che un detonatore. Le soluzioni individuate non rispondono ai problemi, mancando una programmazione industriale. La burocrazia è un forte impedimento per la crescita e si assisterà a una maggiore perdita di Pil. L’industria avrebbe forse potuto sopportare la crisi, ma alcuni settori come il trasporto e il turismo subiscono pesanti contraccolpi. Andrà forse meglio il prossimo anno grazie all’arte italiana “di arrangiarsi”, ma ci saranno sicuramente profonde trasformazioni. E la Slovenia? La Slovenia ha gli stessi problemi dell’Italia. Il settore del turismo rappresenta il 13% del Pil ed è stato molto colpito. Dipende anche dalla filiera dell’industria automotive che è in crisi. Bisogna tuttavia tener presente che ci sono solo 2 milioni di abitanti in Slovenia e il virus si è molto meno diffuso. Come si sta comportando la Slovenia in questo momento? Lo stato si è pesantemente indebitato ma ha reagito subito. Parliamo, ovviamente, di agevolazioni previste per le società di diritto sloveno. Per le aziende che continuano la produzione lo Stato si accolla gli oneri sociali dei dipendenti e contestualmente l’azienda si assume l’obbligo di erogare un premio detassato di 200 euro in busta paga. Il risultato di questa operazione è che a parità di costo aziendale il lavoratore ha una busta paga più alta. Così facendo lo Stato immette liquidità nel sistema, senza creare ulteriori aggravi per le imprese. Per le aziende che sono bloccate a causa del coronavirus, tutte le aziende, negozi compresi, si prevede una sorta di cassa integrazione, sempre con gli oneri sociali a carico dello Stato e l’80% dello stipendio viene pagato dalle aziende, che ne otterranno il rimborso entro 30 giorni, per i primi tre mesi, rinnovabili al 60% dello stipendio per i successivi tre mesi attingendo ai fondi di crisi. In cambio chi ne usufruisce si impegna a non licenziare i dipendenti. Per tutte le aziende che ne faranno richiesta è poi previsto il blocco del rimborso dei finanziamenti con una semplice richiesta alla banca Quali sono i vostri ultimi prodotti, quelli più innovativi? Abbiamo appena depositato un nuovo brevetto di cui, per ovvie ragioni, non posso parlare. Stiamo mettendo sul mercato i prodotti degli ultimi sei mesi. Dovevano essere presentati a ‘Light + Building’ di Francoforte, la più importante fiera per l’illuminazione, prevista a marzo ma rimandata a causa del Coronavirus. Solo una piccola anticipazione: a settembre presenteremo profili lineari di qualità europea ma con prezzi che faranno concorrenza alla Cina, pur essendo prodotti in Europa. Dove sta andando il suo settore? Il nostro settore è molto attivo. Il Led permette di fare molte cose e quindi il design e il posizionamento della luce non hanno vincoli e lasciano spazio alla creatività. La nostra azienda ha puntato a un design minimalista e continuerà in questa direzione. La tecnologia è presente da tempo. Serve capire dove è rivolta l’attenzione dell’utente, la sua sensibilità in fatto di illuminazione.
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